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Le posizioni possono davvero contribuire al concepimento?

Carissime lettrici e carissimi lettori, nell’articolo di oggi affronteremo 2 argomenti interessanti!

Nella prima parte faremo chiarezza sul ruolo che le posizioni sessuali hanno nei confronti del concepimento.

Nella seconda ho intervistato Elena Mozzo, medico e consulente sessuale.


Nella vita di tutti i giorni siamo bombardate da pressanti informazioni e dati: la nostra amica che è riuscita a concepire, il nostro amico che presto diventerà padre e la vicina di casa che riuscirà finalmente ad avere un figlio.

Niente di cui lamentarsi, se non fosse che noi le abbiamo provate proprio tutte per avere un figlio, ma con esiti veramente scarsi. Le informazioni che ci giungono quando proviamo a concepire e non ce la facciamo possono essere realmente frustranti per noi e per il nostro partner.

Riguardo alle posizioni da assumere mentre si fa sesso, purtroppo non ci sono studi che possano confermare o meno che l’utilizzo di una posizione sessuale piuttosto che di un’altra aumenti o diminuisca le probabilità di concepire.

Teorie sulle posizioni sessuali che funzionano di più

Non essendoci ancora studi in materia, possono essere presentate solamente alcune ipotesi teoriche. La prima ipotesi che salta all’occhio è: più è vicino, meglio è. Per coloro che hanno già sperimentato problematiche di fertilità, questa teoria potrebbe valere molto.

Nella fattispecie, la posizione del missionario permetterebbe uno spostamento più naturale dello sperma rispetto alla posizione sessuale della donna sopra l’uomo.

Un’altra posizione che le teorie in materia additerebbero come più efficace per concepire sarebbe quella delle mani e delle ginocchia della donna appoggiate in terra e con la penetrazione del partner che avverrebbe da dietro.

Questa posizione permetterebbe allo sperma di raggiungere più facilmente la cervice e quindi si potrebbe creare un passaggio più sicuro affinché lo sperma raggiunga l’uovo.

Un’altra pratica che sembrerebbe efficace per aumentare notevolmente le probabilità di rimanere incinta potrebbe essere quella di convincere il partner a rimanere con l’organo sessuale maschile inserito anche dopo l’eiaculazione.

L’orgasmo della partner femminile è altrettanto importante che quello maschile


Durante l’orgasmo femminile, le contrazioni muscolari che si verificano aiutano lo sperma a raggiungere l’utero.

Inoltre, sembrerebbe che abbia una notevole rilevanza il fatto che dopo il rapporto sessuale la donna rimanga distesa sulla schiena, con un cuscino sotto ai fianchi, per almeno 20-30 minuti. In questo modo lo sperma non fuoriuscirebbe e verrebbe agevolato il suo percorso verso l’utero.


Intervista con una consulente sessuale “Elena Mozzo”

Elena Mozzo titolare di Esessolosapessi.

  • Benvenuta Elena nel blog di Equilibriofemminile. So che per te la conoscenza del corpo della donna è importantissimo.

Si! Durante gli incontri di educazione sessuale a scuola, uno degli aspetti su cui insisto maggiormente, che si tratti di scuole medie o superiori, è la conoscenza del proprio corpo


  • Perché è importante conoscere il proprio corpo ed i propri organi genitali?


Per un uomo è più facile conoscere il proprio apparato genitale, essendo questo sviluppato per lo più esternamente: gli è sufficiente guardarsi allo specchio nudo. 

Diverso è per le persone di sesso femminile, in quanto l’apparato genitale è sviluppato per lo più all’interno del corpo, e anche la parte esterna (vulva) non è altrettanto visibile quanto la controparte maschile. 

Tuttavia, è sufficiente munirsi di uno specchio per poter osservare la propria vulva, ed è questo ciò che suggerisco alle ragazze di fare. 

Perché è importante sapere come sono fatta? Perché solo se mi conosco bene posso capire se qualcosa non va. Facciamo un esempio: se domattina voi vi alzate ed avete un dito ingrossato e con la pelle arrossata, capite immediatamente che qualcosa non va e chiedete consulto ad un medico.  Questo perché, da quando siete nati, siete abituati ad osservare e conoscere le vostre dita. Lo stesso discorso deve valere per ogni parte del nostro corpo, genitali compresi.

Saper conoscere il proprio corpo non vuol dire unicamente sapere come è fatto, ma anche come funziona. E per scoprire come il nostro corpo funziona è importante esplorarsi: come? Attraverso la vista ma anche attraverso il tatto. 


  • Perché la masturbazione viene vista ancora come un divieto?


La masturbazione è ancora un tabù, specie per il sesso femminile.

In un’epoca in cui i messaggi che arrivano dal web e dai social media (che ahimè spesso rappresentano le uniche fonti di informazione sulla sessualità per i ragazzi), passano il messaggio di una sessualità stereotipata, è bene che ognuno di noi riscopra la propria unicità.

Non a tutte le donne piacciono le stesse cose, non tutte le donne raggiungono l’orgasmo allo stesso modo.

Fin dallo sviluppo puberale i ragazzi devono capire cosa piace a loro, quali sono le proprie potenzialità e i propri limiti, consci che i loro gusti e preferenze potranno anche cambiare nel corso della vita. 

E’ necessario che gli educatori facciano comprendere che la masturbazione è un atto conoscitivo e fisiologico, non qualcosa di sporco, da condannare.

Quante donne non raggiungono l’orgasmo durante i rapporti, e, se interrogate, non sono in grado di comunicare cosa effettivamente è in grado di dar loro piacere. Quante donne addirittura provano dolore durante i rapporti sessuali!

  • Perché molte donne non conoscono il funzionamento del proprio ciclo mestruale?


Un’altra cosa che diverse donne ignorano è il funzionamento del proprio ciclo mestruale.

Spesso all’arrivo del menarca (primo ciclo mestruale) l’unico messaggio che viene fornito ad una ragazza è: “Attenta che ora puoi rimanere incinta” o “sei diventata una signorina”. Invitare una ragazza ad esplorare il proprio corpo significa anche fornirle gli strumenti perché impari gradualmente a saper apprezzare i ciclici cambiamenti a cui il suo organismo è soggetto nelle varie fasi del ciclo mestruale: le variazioni del muco cervicale, ad esempio, e altri segnali che il corpo ci invia, se ci prendiamo il tempo di ascoltarli e ci forniamo degli strumenti per capirlo. Non conoscere il funzionamento del ciclo mestruale può comportare il rischio di gravidanze non desiderate, specie quando si è giovani, ma anche l’incapacità di saper identificare i giorni fertili per facilitare il concepimento.

  • Per chi ha già un figlio, quando possiamo cominciare a parlare di sessualità con i nostri piccoli?


Il dialogo sulla sessualità e sulla conoscenza del proprio corpo va iniziato fin da piccoli, secondo l’UNESCO fin dai 5 anni, proprio per abituare i bambini a conoscersi, anche nell’ottica di difendere la propria salute. Iniziare un dialogo sulla sessualità fin da piccoli è il miglior modo per garantire ai ragazzi un corretto ed equilibrato sviluppo psico-fisico.


  • Elena, hai scritto un libro vuoi parlarne?

Questo libro nasce dalle domande che i ragazzi pongono durante gli incontri di educazione sessuale a scuola, da ciò che riferiscono di aver letto o visto su internet. Con un linguaggio semplice e uno stile ironico, vengono affrontati in modo scientifico temi quali l’anatomia e la fisiologia, ma anche dubbi legati alla prima volta, falsi miti legati ad un’educazione sessuale sempre più spesso affidata purtroppo unicamente al web. Un libro per ragazzi – dai 12 anni in su – ma anche per quei genitori, insegnanti ed educatori che vogliano accompagnare i ragazzi nella formazione sui temi relativi alla sessualità.Lo potete trovare cliccando qui.



Contatti della Consulente sessuale

Elena Mozzo

https://esessolosapessi.com/

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Ci sentiamo la prossima settimana con una miscela di fiori australiani che vi aiuterà a vivere meglio la vostra sessualità e quella della vostra coppia. :)


Gessica Boscarato,

Consulente di fertilità naturale, naturopata e floriterapeuta

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